nel giorno in cui ai dipendenti della ex Alitalia cominciano ad arrivare le prime lettere di cassa integrazione, si apprende, ormai senza stupore, che questa sera festeggera’ a Villa Madama – quindi a spese dei cittadini – con la cordata ormai nota dei “capitani coraggiosi” per la nascita della nuova compagnia di bandiera (di bandiera?). Mancano pochi dettagli dopo tutto: l'acquisizione di AirOne, la ricapitalizzazione di Cai, la scelta del partner straniero e le assunzioni di 12.639 lavoratori. Bazzecole.
Tra un cin cin e l’altro, ci starebbe un minuto di silenzio per i 9.000 esuberi e per i 3 miliardi di debiti che gli italiani si vedranno addossare sotto forma di tasse e gabelle varie gia’ nei prossimi mesi. Ma il ministro Matteoli (quello che ha il figlio pilota, entrato dopo l’11 settembre ad assunzioni bloccate) ha appena dichiarato che anche se un solo esubero verra’ reintegrato fra un anno, cio’ sara’ la dimostrazione che il piano di CAI avra’ funzionato. Parole che aprono la speranza, che fanno vedere un raggio di luce in fondo al tunnel.
Per questo, signor Presidente del Consiglio, mentre nei saloni di Villa Madama rievocherete, col sorriso sulle labbra, le schermaglie con quei bamboccioni privilegiati e irresponsabili dei piloti, che grazie al pugno di ferro siete certi di indurre alla firma coatta del peggior contratto mai scaturito da una mente umana nella storia dell’aviazione commerciale di tutto il mondo, in quei momenti di ilarita’, sappia, che la categoria dei piloti si unira’ idealmente a voi, perche’ l’ottimismo – come lei suggerisce - aiuta. L’ottimismo ti fa vedere rosa anche cio’ che e’ nero, poi magari dopo un po’ ti accorgi che avevi visto male… Come per l’Alitalia, in fondo non e’ cosi’?
Gridiamo con toni entusiastici che la compagnia di bandiera e’ salva e che l’italianita’ sara’ preservata, facciamolo dire ogni giorno, mille volte, per tanti giorni, per mesi… Diciamo che non c’e’ alternativa a quella dei “capitani coraggiosi”, diciamolo ogni giorno, mille volte, per mesi… Arringhiamo contro i piloti italiani (che fino a qualche anno fa erano i migliori al mondo) e diciamo che l’Alitalia e’ morta a causa del loro corporativismo, per i pulmini che li vanno a prendere per portarli in aeroporto, per gli hotel a tre stelle in cui dormono (e perche’ non in un motel sulla tangenziale?), per i quaranta giorni di ferie l’anno che includono notti, sabati, domeniche, Natale, Pasqua e feste comandate, diciamolo tutti i giorni, mille volte, per mesi…
Dopo mesi, ma basta anche meno, qualcuno ci credera’, a poco a poco, tutti ci crederanno. Non e’ cosi’ che funziona?
Ecco perche’ qualcuno ha annunciato trionfante che e’ pronto ad assumere piloti di compagnie straniere se quelli italiani saranno cocciuti, e qualcuno ha detto “ben gli sta, tutti a casa”.
Ecco perche’ qualcuno ha detto a denti stretti che le rotte dimezzano e poi ha ululato che ci sara’ l’ingresso di un partner straniero che garantira’ la mobilita’ di un paese (civile, diciamo noi), e qualcuno ha detto “Si, bravi, e’ quello che ci vuole!”.
Su qualcosa si urla e su altro si glissa. Si glissa sul debito, sul compenso del commissario, sul cash che dovrebbe garantire CAI, sul ritardo imbarazzante dello partenza della “NUOVA COMPAGNIA DI BANDIERA”.
Si vede, signor Presidente del Consiglio che dietro questa operazione unica nella storia del nostro amato Paese, c’e’ la regia di un grande Comunicatore. Vendere il prodotto e’ un’arte. Bisogna stare attenti, pero’. E’ come vendere una Vuitton taroccata: prima o poi il manico ti rimane in mano.
Buon Natale, signor Presidente del Consiglio, a nome dei piloti italiani.
Roma, 5 dicembre 2008
3 commenti:
Ciao Barbara! purtroppo non ci sarò a Prato..ma questa é l'unica volta che mi consolo perchè in quella data sarò a Londrà:-)
Buon divertimento...spero tanto di poter partecipare ad uno di questi incontri prestissimo e di conoscerti:-)
un abbraccio
p.s.: auguro a tutte le famiglie coinvolte che l'anno nuovo porti delle buone novità:-)
Nicoletta
Una bruttissima storia ... come sempre scritta dalla politica nostrana.
che dire ... ero passata di qui per abbracciarti, senza parole, dopo aver letto la terribile notizia nel gruppo Asi della tua amica roberta....
Questo post vorrei tanto che mi facesse ridere, ma la realtà è che acuisce rabbia, fa sanguinare ferite e sopratutto mi leva la speranza....in che? non lo so più.
l'abbraccio stretto però te lo do, ci rimane solo questo....
l'altra alessandra
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